Anno: <span>2020</span>

La vita ha bisogno della morte.

Il titolo può sembrare un controsenso, ma non lo è. L’essere senziente è prima di tutto coscienza, è presenza, è possibilità di assistere, di essere testimone di quanto accade. Se due galassie si scontrano e nessuno può osservare, il fenomeno accade lo stesso, ma l’Universo perde la portata immensa dell’esperienza di sé nel suo mutare. E badate bene che è stata usata la parola “portata”, non “importanza”. Si muovono, gli esseri umani: da un luogo all’altro, ad alta velocità. Mangiano (…)

Al sicuro, almeno per un po’.

Mascherine bianche premute contro il volto dagli elastici, a proteggere le nostre aperture, avide d’aria. Respiriamo continuamente, è un rischio: qualcosa potrebbe introdursi in noi, qualcosa potrebbe filtrare e raggiungere le nostre profondità, i nostri meccanismi ed incepparli, infettarli, impedire il loro corretto funzionamento, il loro delicatissimo lavoro. Qualcosa di alieno potrebbe contaminarci, renderci d’un tratto diversi e capaci a nostra volta di rendere diversi, quindi da isolare, da evitare, respingere. La morte arriva sotto forma di un invisibile, per (…)

Come un film.

Quello che accade dentro di noi, ad ogni istante, è una successione continua di informazioni. Detta in questo modo, può certo risultare una analisi un po’ fredda ed un po’ semplicistica, ma andiamo più in profondità. I nostri meravigliosi sensi, costantemente, comunicano dati al nostro cervello: attraverso un efficace lavoro di quella che viene definita “trasduzione”, un’immagine od un suono divengono informazioni rappresentabili per mezzo di impulsi elettrici. Nel nostro cervello tutto questo si combina ad una straordinaria analisi in (…)

Filosofia Clinica

Filosofia Clinica è stata a lungo, per quasi quindici anni, un’idea. Questa si è mano a mano evoluta, è cambiata. Il nocciolo della questione è sempre stato il desiderio di creare qualcosa che non solo fosse cura per alcune determinate categorie di pazienti, ma fosse d’aiuto anche per chi non fosse malato. Come fare allora a non immaginare una linea continua (e non spezzata!) che unisse la “normalità” alla “patologia”? Il vivere passa attraverso la propria modulazione e rimodulazione costante (…)

Partenza.

Qualche volta i sogni si realizzano o per lo meno alcuni di questi iniziano a prendere forma. Nel loro iniziale comparire davanti ai nostri occhi queste materializzazioni solo raramente incarnano qualcosa che avevamo pensato. Più spesso restiamo sorpresi, nel bene e nel male, davanti a qualcosa di cui a quanto pare avevamo potuto solo abbozzare in modo impreciso la forma. E’ il caso di un nuovo posto di lavoro, di una nuova relazione affettiva: presto le aspettative, i nostri sogni, (…)