Categoria: <span>Psicologia</span>

Nostalgia

Un nemico invisibile, perché piccolissimo, ci ha costretti a cambiare rapidamente abitudini. “Ritrarsi” è la parola che probabilmente riesce meglio ad esprimere questa fase. Ciascuno di noi si rinchiude, si limita, rinuncia a fare ciò che solo qualche mese fa era consuetudine. Per tutti. Una passeggiata, una corsa all’aria aperta adesso sono divenuti, tanto improvvisamente da spiazzarci, comportamenti “incivili”, reati da punire. Molte persone iniziano ad accusare sintomi ansiosi. La paura di contrarre la patologia fa impennare la nostra suscettibilità, (…)

Aspettative

Serve essere forti, serve essere competitivi, serve essere utili agli altri. Poi serve essere buoni, serve essere soprattutto belli, ma anche altruisti, dinamici, testardi, caparbi. Non bisogna accontentarsi, bisogna invece dare il massimo e quindi, giustamente, pretendere il meglio. Ce lo meritiamo dopotutto, non vi pare? La nostra società (e le persone che ne fanno parte, familiari inclusi) pare imporci, velatamente o meno, tutta una serie di dettami che divengono così intimamente intessuti ai nostri pensieri da rischiare di non (…)

Tra un ciao ed un addio

Di base, Filosofia Clinica, è definibile in modo piuttosto complesso, tenetevi stretti: rimodulazione della polarità tra realtà percepita e realtà mentale. Siete ancora lì? allora vediamo cosa vuol dire. In effetti non si tratta di qualcosa molto difficile da spiegare: Filosofia Clinica punta semplicemente a fare in modo che passiamo molto più tempo impegnati a vivere che a pensare. Il difficile invece è farlo, perché il tempo che impieghiamo a pensare di solito è davvero moltissimo e questo ci impedisce (…)

La vita ha bisogno della morte.

Il titolo può sembrare un controsenso, ma non lo è. L’essere senziente è prima di tutto coscienza, è presenza, è possibilità di assistere, di essere testimone di quanto accade. Se due galassie si scontrano e nessuno può osservare, il fenomeno accade lo stesso, ma l’Universo perde la portata immensa dell’esperienza di sé nel suo mutare. E badate bene che è stata usata la parola “portata”, non “importanza”. Si muovono, gli esseri umani: da un luogo all’altro, ad alta velocità. Mangiano (…)

Al sicuro, almeno per un po’.

Mascherine bianche premute contro il volto dagli elastici, a proteggere le nostre aperture, avide d’aria. Respiriamo continuamente, è un rischio: qualcosa potrebbe introdursi in noi, qualcosa potrebbe filtrare e raggiungere le nostre profondità, i nostri meccanismi ed incepparli, infettarli, impedire il loro corretto funzionamento, il loro delicatissimo lavoro. Qualcosa di alieno potrebbe contaminarci, renderci d’un tratto diversi e capaci a nostra volta di rendere diversi, quindi da isolare, da evitare, respingere. La morte arriva sotto forma di un invisibile, per (…)

Come un film.

Quello che accade dentro di noi, ad ogni istante, è una successione continua di informazioni. Detta in questo modo, può certo risultare una analisi un po’ fredda ed un po’ semplicistica, ma andiamo più in profondità. I nostri meravigliosi sensi, costantemente, comunicano dati al nostro cervello: attraverso un efficace lavoro di quella che viene definita “trasduzione”, un’immagine od un suono divengono informazioni rappresentabili per mezzo di impulsi elettrici. Nel nostro cervello tutto questo si combina ad una straordinaria analisi in (…)

Filosofia Clinica

Filosofia Clinica è stata a lungo, per quasi quindici anni, un’idea. Questa si è mano a mano evoluta, è cambiata. Il nocciolo della questione è sempre stato il desiderio di creare qualcosa che non solo fosse cura per alcune determinate categorie di pazienti, ma fosse d’aiuto anche per chi non fosse malato. Come fare allora a non immaginare una linea continua (e non spezzata!) che unisse la “normalità” alla “patologia”? Il vivere passa attraverso la propria modulazione e rimodulazione costante (…)