Meditare? Non serve a niente!

Meditare? Non serve a niente!

Titolo provocatorio, non c’è che dire.

Si tratta di un’intervista, la prima al nostro autore (di solito le fa lui), organizzata dalla professoressa Ines Testoni dell’Università degli Studi di Padova ed avente come tema “Realtà è ciò che muta“, il primo libro di Filosofia Clinica.

Di certo non ce lo aspettavamo, ringraziamo per l’opportunità davvero unica, anche perché l’intervista è entrata a far parte di un importante raccolta (Catalogo delle Perdite e dei Ritrovamenti in Tempi di Covid) di interventi di esperti e docenti universitari di tutto lo Stivale, concentrati sull’emergenza da corona-virus da molti punti di vista differenti (religioso, sociale, psicologico…)

Ovviamente l’intervista non è che una anticipazione dei contenuti del libro, ma si focalizza in particolare su come sia stata trattata la meditazione in questo periodo: uno strumento, niente di più, da utilizzare al bisogno.

Sappiamo che non è così e che la meditazione non “serve”, la meditazione si segue come un cammino ed è un mezzo per la conoscenza, non per trovare relax dopo una giornata stressante, ma per rivalutare la propria esistenza alla luce di vere e proprie realizzazioni. Il relax, semmai, è un “effetto collaterale buono”, ma di certo non si medita per questo.

Tutto ciò viene spiegato nel libro, che tra l’altro è arrivato a tagliare il traguardo del 50% delle prenotazioni, potete sostenerlo facendo clic qui.

Photo by CoWomen on Unsplash

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