Someone Somewhere

Someone Somewhere

Un uomo ed una donna, Parigi. Due vite vicine: a pochi metri l’una dall’altro dormono, mangiano, trascorrono le loro solitudini davanti agli schermi dei loro dispositivi per l’interconnessione. 

Il loro unico e stabile momento di interazione è rappresentato dal lavoro ed il motivo di questa quotidianità ormai piuttosto frequente è da ricercarsi anche al di là delle ragioni sociali. Ce lo suggerisce l’opera di Klapish, una anti-commedia-romantica che utilizza l’incontro non come inizio di una storia da raccontare ma come il suo agognato obiettivo. Si riflette sulla distanza che impedisce di entrare in contatto, sia quella spaziale, appunto praticamente nulla tra i due protagonisti, che quella di prospettiva: ciascuno vive nel suo mondo, prima di ogni altra cosa un mondo di significati e quindi l’idea di cambiare strada, parlare con qualcuno che non si conosce, se non si ha motivo per farlo, è quantomeno infrequente. 

Ma l’aspetto fondamentale al quale il lungometraggio allude è il vuoto dentro di sé: non si tratta di una assenza, più di una dimenticanza. Si avverte un disturbo (entrambi hanno problemi di sonno) ma si ignorano le cause ed eppure è proprio rivolgendosi a queste ed usando i sintomi come filo d’Arianna che si potrà disvelare ciò che si è accuratamente nascosto, ovvero se stessi ed il proprio vissuto interiore, con lo scopo di aderire ad un modello, di diventare un “qualcosa” (un ricercatore, un impiegato…) lasciandosi così sempre un poco più alle spalle il fatto di essere “qualcuno”. Sarà proprio la psicoanalisi ad avere un ruolo focale e vi invito senza dubbio a considerare questo film, per riflettere su di noi e sulla società, lasciandovi con una citazione di Erich Fromm:

“…l’individuo cessa di essere se stesso […] La persona che rinuncia al suo io individuale, e che diventa un automa, identico a milioni di altri automi che la circondano, non deve più sentirsi sola e ansiosa. Ma il prezzo che paga è alto; è la perdita del suo io.”

(Erich Fromm, Fuga dalla Libertà)

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